Se dico Sicilia, la prima cosa che vi
verrà in mente è “Cannolo” o “Cassata” se siete amanti dei
dolci, o “Arancino” se siete amanti dei salati. Dietro queste
star incontrastate della cucina siciliana, che nell'immaginario
collettivo sovrastano anche i templi grechi e chiese barocche di cui
questa regione è piena o le infinite e, in agosto, affollatissime
spiagge che offrono un po' di refrigerio al caldo afoso, si celano
una lista infinita di specialità che una volta assaggiate, non
verranno più dimenticate. Un avvertimento è d'obbligo: la cucina
siciliana tradizionale e il concetto di dieta non possono coesistere.
Quindi se pensate di andare in Sicilia e mantenere una taglia 38,
cambiate destinazione. Se invece avete messo in conto di combattere
contro (almeno) i 2kg di fine vacanza allora avete individuato la
meta adatta a voi.
Ma entriamo nel vivo dell'argomento. I
cibi da strada. Ce ne sono di due tipi: gli effettivi cibi che puoi
gustare mentre cammini o seduto su una panchina, o quelli che compri
come tali ma mangiarli diventa un'impresa sia perché sono
tecnicamente ingestibili sia perché la digestione impegna tutte le
energie che avresti potuto usare nell'arco di una settimana (quindi
sono sconsigliatissimi ad esempio se poi ci si deve mettere alla
guida.. sicuro che alla prima curva vi addormenterete sul volante!).
Rientrano nella categoria “cibo da
strada vero”, a patto che non ne mangiate 15 di fila, anche perché,
a differenza di quelli che ho visto nei banchini di prodotti tipici
del centro-nord Italia, in Sicilia gli arancini sono grossi
all'incirca quanto una palla da tennis e pesano 1,5/2 etti. Sono
delle palle di riso ripiene e fritte, dove, nella maggior parte dei
bar, è il ripieno a caratterizzarne la forma, affinché sia più
semplice riconoscerli a colpo d'occhio. Ne esistono di infinite
varietà, ma quelli classici sono di due tipi:
- Ca 'a carne: ripieni di ragù siciliano, cioè con i piselli (la forma è quella circolare classica)
- Ca 'a burro: ripieni di mozzarella e prosciutto (la forma è una palla allungata, cilindrica)
- Ca 'a carne: ripieni di ragù siciliano, cioè con i piselli (la forma è quella circolare classica)
- Ca 'a burro: ripieni di mozzarella e prosciutto (la forma è una palla allungata, cilindrica)
Tipico è il Panino con le panelle che
quindi è “cibo da strada vero”, ma si possono acquistare anche
pronte da friggere e farsele comodamente a casa (surgelandole durano
anche diversi mesi). Non sono nient'altro che delle frittelle di
farina di ceci e acqua che vengono fritte e servite dentro un bel
panino spesso, tipo rosetta.
CAZZILLI
Il nome suscita sempre ilarità tra
tutti i miei amici, e non li posso biasimare. Dietro questo nome si
trova una semplice crocchetta di patata aromatizzata alla menta, e
fritta. Vengono serviti o nei classici piattini di plastica o negli
altrettanto classici coni di carta assorbente. Anche questi si
trovano da comprare crudi per cuocerli a casa, ma sono veramente
semplici da fare, quindi vi invito a provarli.
PANINO CA'MEUSA (schetto o maritato)
Questo panino è solo per i più
curiosi e forti di stomaco. La “meusa” infatti è letteralmente
la “milza”, tuttavia nel vostro panino non troverete solo questo,
ma anche polmone e trachea, tutto tritato per dare quel tocco di
croccante. Il tutto viene cotta al volo sulla piastra con lo strutto
e servito in un bel panino, che non riuscirete a chiudere. Ai primi
assaggi consigliano di condire il ripieno con un po' di limone, che
smorza i sapori.
Se oltre al ripieno classico (schetto)
è presente anche la ricotta, allora si dice che è “maritato”.
Consiglio di gustarlo alla Focacceria
San Francesco a Palermo, comodamente seduti ad un tavolo.
STIGGHILOLE
Altra prova di coraggio. Le stigghiole
sono i budellini di agnello (che non è stato svezzato) cotti alla
brace per lungo e serviti in un bel panino.
PANE CUNZATO (Scopello, TP)
Immaginatevi (se non siete mai stati in
Sicilia) una forma di pane intera da mezzo o un chilo, tagliata a
metà e condita (cioè “cunzata”) con pomodoro fresco, acciughe,
origano, olio, pecorino siciliano stagionato, passato al forno per
riscaldarlo e servito. Non vi aspettate di poter chiedere il pane a
fette, l'unica concessione che viene fatta è la presenza o meno
delle acciughe, ma proprio perché siete turisti.
Rientra nella categoria “cibi da
strada impegnativi”, quindi vi consiglio di gustarlo stabilmente
seduti ad un tavolo, magari quello di casa dove nessuno potrà vedere le vostre acrobazie per non far cadere il ripieno dal pane.
SFINCIONE (Alcamo, TP)
Anche detta “pizza siciliana”. E'
una pizza la cui base è lievitata e alta 1.5cm e il condimento
prevede: acciughe, pecorino siciliano stagionato, salsa di pomodoro
con cipolle a pezzettoni, origano. Cottura al forno classica (se
questo potesse rincuorarvi dal punto di vista calorico), è veramente
saporita perché il pecorino è presente anche nella base.
I luoghi indicati in questo articolo sono limitati alla mia esperienza personale della Sicilia occidentale. Non è escluso che l'articolo verrà ampliato via via che la mia cultura culinaria (e la taglia dei miei vestiti) aumenterà.